Google ha rimosso registri medici privati del suo motore di ricerca dopo aver riveduto la sua politica in materia di dati personali.
Come riporta il giornale inglese The Guardian, è stata aggiunta la voce “dati medici personali e riservati di persone fisiche” all’elenco dei contenuti sensibili per far in modo che tali dati non vengano più pubblicati sul web.
Google è noto per aver tentato in passato di resistere alla censura di tali dati, ed infatti le informazioni mediche private compaiono nella lista delle categorie sulla politica di rimozione solo dopo le informazioni relative ai numeri di identificazione nazionale, numeri di conti bancari e carte di credito, firma digitale e foto o immagini di atti sessuali espliciti o di nudo condivisi senza il consenso del utente.
Una pressione crescente
La decisione di Google di rimuovere le cartelle mediche arriva nel momento in cui crescenti preoccupazioni sulle numerose violazioni delle stesse si sono insinuate nella società e nelle istituzioni. Le cartelle cliniche spesso sono ricercate dai criminali per carpire nomi, date di nascita e indirizzi. Tuttavia, la politica di rimozione di Google afferma che l’azienda non rimuoverà queste informazioni totalmente, considerando che siano davvero dannose solo quando sia visualizzate accanto a cartelle cliniche.
Nel mese di dicembre, un laboratorio di patologia indiano ha caricato su Internet più di 43.000 test condotti sui pazienti, fra i quali anche quelli relativi all’HIV. Analogamente, un dirigente di Uber è stato licenziato all’inizio di questo mese per avere scaricato le cartelle sanitarie di una cliente.
Ma pur essendo disponibili su Google e viste da migliaia di utenti, non sarebbero potute essere state viste se il motore di ricerca avesse introdotto per tempo la sua nuova politica in materia di cartelle sanitarie.
Questo perché, come riporta The Guardian, per molte persone Google è “la porta di accesso a internet” e le informazioni rimosse dai risultati di ricerca del sito sono “efficacemente eliminate da Internet”.
Il giornale continua dicendo che: “pur essendo tali informazioni ancora accessibili tramite altri motori di ricerca, il fatto che siano sparite dai risultati di ricerca di Google è un importante segnale per cambiare le cose”.
Impara tutte le novità del nuovo Regolamento sulla Privacy (RGPD)
Il diritto all’oblio è soltanto uno dei tanti requisiti che le aziende dovranno affrontare quando il regolamento entrerà in vigore. Le aziende che infrangono il Regolamento, inclusi la violazione nella gestione di dati sensibili quali cartelle cliniche, possono essere multate fino al 4% del fatturato globale annuo o fino a 20 milioni di euro.
Per tutti questi motivi, è necessario iniziare immediatamente a prepararsi in modo tale da avere una conoscenza pratica dei requisiti richiesti dal nuovo RGPD e le implicazioni che esso avrà sui meccanismi aziendali.
Per avere una visione completa delle nuove norme, ti consigliamo la lettura della nostra: Guida di implementazione e conformità al regolamento generale della protezione dei dati (UE-RGDP) >>